La comparsa di tanti altri materiali, infatti, che pur si sono conquistati prepotentemente un posto di preminenza nell’arredo, non ha spodestato il legno come materiale preferito per le porte di buon livello: in tutte le case, la scelta può essere se realizzarle a battente o invece scorrevoli, e al limite se inserire dei riquadri per arricchirla con una vetrata artistica, ma non viene neanche messo in discussione, da architetti, arredatori e clienti, che il materiale preferibile con cui realizzare le porte sia una qualche essenza di legno, pregiata o più comune, dal teak al noce nazionale.
Se tanta diligenza viene giustamente data quindi alla scelta accurata di ogni aspetto del proprio arredo, quindi, altrettanta è giusto darne alla selezione delle proprie porte interne. I criteri applicabili sono molti e diversi, come per tutti gli altri aspetti dell’arredamento di una casa; affidandosi però al giudizio e all’esperienza di chi si occupa ogni giorno di porte da un punto di vista professionale, se ne possono riconoscere alcuni obiettivi, che possono fungere efficacemente da base per una scelta competente e ragionata: sono basati su una analisi precisa di cosa sia una porta, per stabilirne le caratteristiche che possono dettarne l’eccellenza.
Partiamo dal presupposto che, come prima cosa, una porta sia un elemento d’arredo che, a differenza di altri, si ripete identico, sovente in molti esemplari, all’interno della casa. Questo rende obbligatorio che la porta sia bella. E benché, naturalmente, il gusto estetico sia un fatto squisitamente particolare, esistono certamente criteri obiettivi – come il mantenimento in tutte le porte della casa dello stesso punto di colore del legno, e dell’identica fiammatura – che dimostrano come la porta sia stata prodotta non in serie, per essere conservata in magazzino, ma per un progetto preciso, e con un alto livello di qualità – e appunto, di bellezza.
Un secondo elemento che di frequente viene sottovalutato ha invece a che vedere con l’aspetto funzionale della porta, intesa come oggetto che svolge il lavoro, non leggero, di aprirsi e chiudersi migliaia di volte. Una porta cigolante, che sveglia tutti gli abitanti della casa se aperta durante la notte, o una porta che si incastra nei battenti perché si gonfia con l’umidità, o ancora una porta che non rimane chiusa bene e si apre alla minima raffica di vento, sono tutti elementi di microstress che, nella nostra casa, non dovrebbero essere presenti. È necessario che una porta funzioni in maniera impeccabile, sempre, e quindi che sia confortevole.
Terzo e ultimo elemento di valutazione, da non confondere con il precedente, è infine il criterio di solidità. Un segno inconfondibile di una porta di scarsa qualità è quello di essere realizzata con materiali scadenti, più leggeri, proni a ingrossarsi per l’umidità, al deformarsi con il tempo, a creparsi. Una porta di elevata qualità, invece, è costruita esclusivamente con materiali di prima scelta, come il listellare di legno massiccio, che la rende di una solidità a tutta prova.