Il Viminale, uno dei sette colli di Roma

I sette colli di Roma sono: Campidoglio, Quirinale, Palatino, Aventino, Celio, Esquilino e il più piccolo tra loro, il Viminale. Separato dall’attiguo Quirinale dal vicus longus, l’attuale Via Nazionale, che cominciava dal Foro di Augusto e arrivava fino alle Terme di Diocleziano (attuale Piazza Esedra o Piazza della Repubblica), il Viminale – in epoca romana – era essenzialmente un quartiere residenziale privo di santuari o luoghi pubblici; ne sono testimonianza le case patrizie del II e I secolo a.C. rinvenute negli scavi di Via Panisperna. Un’ “attitudine” residenziale che è rimasta nel tempo e che si ritrova nell’attuale ricchezza del Floris Hotel, un albergo 3 stelle a Roma in via Nazionale che è la via che tuttora separa il Viminale dal Quirinale.

Cenni storici sul colle Viminale

Il nome del colle deriva dal latino “vimina” che significa cespugli, boschetti di salice perché la zona ne era anticamente prosperosamente ricoperta. La contrada al centro del colle Viminale era chiamata “ad decem tabernas” per le decine di botteghe e luoghi di ristoro concentrate in questa area tanto da mantenere a lungo questo nome ed essere identificata come la zona delle Dieci Botteghe.

Man mano che la zona si popolava, oltre che di ricche case patrizie lungo Via Panisperna, via Balbo e il lungo “vicus patricius, cominciarono ad essere costruiti anche edifici di rilevanza pubblica come la caserma della III° Coorte dei Vigiles, presso porta Viminalis e lo stabilimento termale – distaccato dalle maestose terme di Diocleziano –  denominato Lavacrum Agrippinae, nei pressi dall’attuale Chiesa di San Lorenzo in Panisperna. Di epoca molto più recente, invece, è il palazzo neo cinquecentesco – attuale sede del Ministero degli Interni – semplicemente noto come Palazzo del Viminale, progettato da Manfredo Manfredi nel 1920, collegato alla piazza antistante da una doppia rampa ai lati della scalinata al centro della quale fu realizzata nel 1929 una fontana in marmo opera di Fulvio Morbiducci.

Palazzo del Viminale

Il Palazzo del Viminale, sede degli uffici del Ministero degli Interni, fu dal 1925 anche sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri che si trasferì a Palazzo Chigi nel 1961.

Fu commissionato da Giolitti – che voleva concentrare in questa area il centro nevralgico del potere esecutivo – già nel 1911 all’architetto Manfredo Manfredi che lo progettò proprio per ospitare le funzioni governative. Appena terminato il corpo centrale fu già “insediato” nel 1923, sebbene l’inaugurazione ufficiale avvenne il 9 luglio 1925. Durante il regime fascista, Mussolini preferiva utilizzare la sede di Palazzo Chigi (allora sede del Ministero degli Esteri) e, poi, Palazzo Venezia dal quale pronunciava i suoi discorsi. Dopo la Seconda guerra Mondiale, il Viminale tornò sede del Governo – fino al 1961 – e del Ministero degli Interni.

Architettonicamente, il Palazzo si sviluppa su 5 piani, con centinaia di stanze collegate da intricati corridoi. L’ingresso a tre fornici , lo scalone d’onore del Palazzo degli Uffici, la sala del Consiglio dei Ministri e il salone di accoglienza al piano nobile sono degni di nota per le decorazioni pregiate in legno, marmo e stucchi artistici. Gli uffici di rappresentanza del ministro degli interni è situato nel plesso laterale est, mentre il resto dell’edificio è prevalentemente occupato da biblioteche:

  • La Biblioteca Centrale al Viminale;
  • la Biblioteca della Direzione Centrale per l'Amministrazione del Fondo Edifici di Culto;
  • la Biblioteca della Scuola Superiore dell'Amministrazione dell'Interno;
  • la Biblioteca della Direzione Centrale per la Documentazione e la statistica.

La sua posizione centrale è davvero strategica e domina le strade limitrofe, come la stessa Via Nazionale, per cui chi si trova ad alloggiare anche per un breve soggiorno nell’Hotel Floris di Via Nazionale, non può perdere l’occasione di fare un tour improntato alla conoscenza dei luoghi del potere capitolino dal Quirinale, al Viminale, al Campidoglio, tutti facilmente raggiungibili anche a piedi.